MarKoZaKKa
2014-07-18 23:43:41 UTC
Per una serie di circostanze favorevoli, nel pomeriggio mi sono trovato
a dover inaspettatamente andare per lavoro prima a Finale ligure, poi ad
Albenga; sebbene il LAMMA aruspicasse vento leggero da SW su tutta la
costa ovest nel pomeriggio/sera, le condizioni di bonaccia ed afa della
giornata hanno reso tutti scettici; ma si sa, io sono uno stolto che
esce anche con zero vento purchè si possa stare in mare... quindi, sul
tragitto tra il primo intervento ed il secondo, passo da casa e carico
il falcon con la 10.0 dicendomi "con questa almeno bordeggio". Ad
Albenga, gli alberi mostravano le loro belle fronde agitate, ma conosco
la piana ed è normale avere correnti d'aria anche quando sul mare è
tutto fermo. Termino il lavoro all'ospedale, salgo in macchina, accendo
la radio e ci trovo Jimi con "The wind cries Mary", sarà un presagio? Mi
avventuro in direzione della foce del Centa, nel mentre il palinsesto
della stazione radio mi propone ora i GnR con "Paradise City", mah...
intanto, gli alberi lungo il fiume non sono più agitati dalle correnti
calde della piana, ma da una brezza che soffia da SW... arrivo sul mare,
lo vedo che mi ammicca con le ciglia bianche sulle onde... in mare un
ragazzino bordeggia con un vela da 4, un tavolone da scuola e la
fidanzatina sulla prua, e nessun'altro... possibile? Sono l'unico ad
averci creduto? Arrivo al baracchino dove normalmente entrano i ws,
nessuno... il tipo del baretto mi chiede, "che fai, esci,sei l'unico"
"beh, ormai son qui, il vento soffia, al massimo faccio un bagno al
largo"... Armo sulla passeggiata, in mezzo alla gente che guarda
incuriosita lo strano tendaggio con cui sto armeggiando... strano...
nessuno che... ah,ecco, mi pareva... "E' difficile fare windsurf?" "no,
come tutte le cose, quando le stai imparando sembrano impossibili,
poi..." vabbè, almeno questo non ha esordito come la vecchietta le cui
prime parole furono "non si rompono mai questi affari?" però, quando mi
parlano mentre sto armando, solitamente, capita qualcosa... Smoccolo un
po' più del necessario per inserire il boma, inserisco i camber, tiro di
caricabasso, bene, il profilo dal basso della mia esperienza mi pare
buono... scavalco le bagnanti sulla spiaggia, tutti ciottoloni come
piacciono a me, provo a fare una beachstart, ma la pinna lunga e la
velona mi fanno dannare... ok, vai di recupero... cavolo se tira, sisi,
qui si plana... primo bordo, mure a dritta, procedo con cautela
lasciando la vela aperta, non conosco il posto, in mare bambini ed
adulti che giocano anche abbastanza distanti dalla riva grazie al
fondale di solo un metro, nessuna corsia di lancio a pararmi il qlo...
Aspetto di essere a distanza dalla costa, mi butto al lasco e parto in
planata... la vela bella piena, l'acqua con poca onda, il solito pesce
volante che mi umilia, mostrandomi cosa vuol dire prendere il vento...
arrivo in mezzo al canale dell'isola Gallinara, qui il vento è più
forte, faccio la mia solita virata da fermo, ma mi sfugge la vela e sono
costretto a recuperare... ca...o il boma scivola sull'albero... riesco a
tirare su la vela ma il boma è in fondo alla tasca... vedi che cosa
succede quando ti parlano mentre hai la scimmia che urla
ARMAAAAAAAEEEPLANAAAAA!!!! torno a terra, riporto il boma in posizione e
cerco di tirare la scotta della maniglia, ci riesco, riparto, altro
bordo fotonico... ritorno, fatico un pò a prendere l'assetto, ma poi
parto, sole in fronte e riverbero sull'acqua, non vedo nulla ma vado,
altra virata (no, la strambata non la so fare) e di nuovo esco, di nuovo
prendo la planata facilmente... mi giro e vedo sopravento un'altra vela,
sarà una 7, il tipo non plana ancora... sotto all'isola il vento si è
fatto più forte, le ciglia bianche sono diventate ochette, l'onda inizia
a formarsi, la 10 è pienissima, la planata si fà rodeo, la tavola salta
da una cresta all'altra, il collega di uscita ora plana pure lui...
cerco di risalire il vento, ma che succede, la poppa mi scivola
sottovento come uno straccio bagnato, perdo la planata, cado... di
nuovo recupero... si, il vento è decisamente più forte, riesco a
riprendere la vela, ritorno verso terra, ora non taglio più le creste ma
viaggio quasi parallelo all'onda, salendo e scendendo dolcemente, con
una planata morbida e sensuale... sottocosta ancora gente in mare, mi
tengo fuori, viro verso il largo ma il vento è ora troppo, la tavola si
mette all'orza senza che riesca a fare nulla per evitarlo, bolino contro
la mia volontà, senza planare, non riesco a buttarmi al lasco, il
braccio destro che fatica a contrastare la pressione della vela...
un'onda più grossa interviene in questa lotta, facendomi cadere...
risalgo, smoccolo diversi minuti per riprendere la vela, il vento me la
tiene schiacciata e devo buttarmi in acqua tre/quattro volte per
rimettermi in posizione ,ma quando riesco a cavarla fuori, o l'onda mi
fa cadere, o il vento me la gira dall'altra parte, facendomi ripetere
tutto da capo... finalmente riparto, atterro, tiro ancora di
caricabasso, sperando di riuscire a rendere la vela più leggera... la
balumina sbatacchia fino a sopra il boma, torno in acqua, ma la
situazione non è migliore, anzi la vela sprofilata è ancora peggio...
faccio due bordi in qualche modo, poi vedo uno strano gomito sulla
seconda stecca sopra al boma.. cavolo, eccola li la gufata, stecca rotta
sul conetto... intanto mi accorgo che la buriana sembra essere passata,
ora non riesco a prendere la planata ma la tavola è tornata ad
obbedirmi... di nuovo verso riva, la spiaggia si è intanto svuotata, il
sole non riverbera più sull'acqua, e vedo dove sto andando... rilascio
un po il caricabasso, la vela riprende il profilo corretto... torno in
acqua, si, sono stanco, ma il vento ora è di nuovo quello ideale,
infatti parto in planata subito, esco e rientro sempre planando, diverse
volte, non faccio bordi lunghissimi, perchè non vorrei trovarmi a piedi
in mezzo al mare con la sera che avanza... vado e vengo, il vento sempre
li, bello, pieno, costante, sembra disegnato per la mia vela e le mie
capacità... provo a chiudere di più la vela sulla tavola, accelero
ancora, mi sembra di sognare... provo a risalire il vento, ad un certo
punto nuovamente la tavola scivola lateralmente sull'acqua, la
controllo, non perdo la planata, continuo... su e giu su e giu...
entrano in mare due moto d'acqua, un pescatore sta gettando le reti dal
suo gozzo, sui moletti i pescatori serali con la canna mi guardano
storto, ma chissene, e quando mi ricapita... ancora, e ancora...
l'orologio è a casa... chissà che ore sono... adesso sono veramente
scoppiato, il pescatore ha mollato una rete proprio sulla mia
traiettoria di rientro... torno a riva bordeggiando tranquillo,
aspettandomi di incocciare nella rete... no, passo i gavitelli senza
fare la fine del pesce... continuo a bordeggiare di bolina, arrivo a
terra, disarmo... cavolo, non bevo niente dalle due, la bocca è
impastata, la lingua insensibile... recupero l'auto, parcheggiata
trecento metri piu in la, mi sembrava più vicina prima... i turisti che
iniziano a fare la passeggiata serale mi guardano come se fossi pazzo,
gocciolante e con strani oggetti indosso, che cammino a piedi nudi sul
marciapiede ed entro in auto... al baretto prendo qualcosa da bere,
recupero il cell, cavolo, sono le nove e mezza... sono arrivato sulla
passeggiata che erano le cinque meno un quarto... rassicuro mia moglie,
che avevo avvertito con un sms del tipo "sono ad albenga per lavoro,
finito ora. vento esco qui spengo ciao", sulla mia esistenza in vita e
sull'essere definitivamente in terraferma.
Torno a casa, la radio passa il Liga con "Certe notti", eccheè?!?!...
scarico, sciacquo tutto usando la piscina gonfiabile dei bimbi come
lavatoio... anche la prolunga ha ceduto, l'anello di blocco in plasica
si è spezzato, ed il bicchiere è incastrato in posizione dai suoi
resti... pazienza, ci penserò... domani il LAMMA prevede cippa, e
comunque ho già un lavoro nel pomeriggio, quando esco mi cucco di certo
la coda dei turisti del weekend, sabato e domenica impossibile entrare
in acqua, non sai più dove parcheggiare... e d'altronde, per recuperare
le forze consumate, mi ci vogliono due giorni di riposo... ma ho gli
occhi pieni di mare, le mani piene di vento, il cuore pieno di gioia, la
mente dinuovo in pace... grazie papà.
a dover inaspettatamente andare per lavoro prima a Finale ligure, poi ad
Albenga; sebbene il LAMMA aruspicasse vento leggero da SW su tutta la
costa ovest nel pomeriggio/sera, le condizioni di bonaccia ed afa della
giornata hanno reso tutti scettici; ma si sa, io sono uno stolto che
esce anche con zero vento purchè si possa stare in mare... quindi, sul
tragitto tra il primo intervento ed il secondo, passo da casa e carico
il falcon con la 10.0 dicendomi "con questa almeno bordeggio". Ad
Albenga, gli alberi mostravano le loro belle fronde agitate, ma conosco
la piana ed è normale avere correnti d'aria anche quando sul mare è
tutto fermo. Termino il lavoro all'ospedale, salgo in macchina, accendo
la radio e ci trovo Jimi con "The wind cries Mary", sarà un presagio? Mi
avventuro in direzione della foce del Centa, nel mentre il palinsesto
della stazione radio mi propone ora i GnR con "Paradise City", mah...
intanto, gli alberi lungo il fiume non sono più agitati dalle correnti
calde della piana, ma da una brezza che soffia da SW... arrivo sul mare,
lo vedo che mi ammicca con le ciglia bianche sulle onde... in mare un
ragazzino bordeggia con un vela da 4, un tavolone da scuola e la
fidanzatina sulla prua, e nessun'altro... possibile? Sono l'unico ad
averci creduto? Arrivo al baracchino dove normalmente entrano i ws,
nessuno... il tipo del baretto mi chiede, "che fai, esci,sei l'unico"
"beh, ormai son qui, il vento soffia, al massimo faccio un bagno al
largo"... Armo sulla passeggiata, in mezzo alla gente che guarda
incuriosita lo strano tendaggio con cui sto armeggiando... strano...
nessuno che... ah,ecco, mi pareva... "E' difficile fare windsurf?" "no,
come tutte le cose, quando le stai imparando sembrano impossibili,
poi..." vabbè, almeno questo non ha esordito come la vecchietta le cui
prime parole furono "non si rompono mai questi affari?" però, quando mi
parlano mentre sto armando, solitamente, capita qualcosa... Smoccolo un
po' più del necessario per inserire il boma, inserisco i camber, tiro di
caricabasso, bene, il profilo dal basso della mia esperienza mi pare
buono... scavalco le bagnanti sulla spiaggia, tutti ciottoloni come
piacciono a me, provo a fare una beachstart, ma la pinna lunga e la
velona mi fanno dannare... ok, vai di recupero... cavolo se tira, sisi,
qui si plana... primo bordo, mure a dritta, procedo con cautela
lasciando la vela aperta, non conosco il posto, in mare bambini ed
adulti che giocano anche abbastanza distanti dalla riva grazie al
fondale di solo un metro, nessuna corsia di lancio a pararmi il qlo...
Aspetto di essere a distanza dalla costa, mi butto al lasco e parto in
planata... la vela bella piena, l'acqua con poca onda, il solito pesce
volante che mi umilia, mostrandomi cosa vuol dire prendere il vento...
arrivo in mezzo al canale dell'isola Gallinara, qui il vento è più
forte, faccio la mia solita virata da fermo, ma mi sfugge la vela e sono
costretto a recuperare... ca...o il boma scivola sull'albero... riesco a
tirare su la vela ma il boma è in fondo alla tasca... vedi che cosa
succede quando ti parlano mentre hai la scimmia che urla
ARMAAAAAAAEEEPLANAAAAA!!!! torno a terra, riporto il boma in posizione e
cerco di tirare la scotta della maniglia, ci riesco, riparto, altro
bordo fotonico... ritorno, fatico un pò a prendere l'assetto, ma poi
parto, sole in fronte e riverbero sull'acqua, non vedo nulla ma vado,
altra virata (no, la strambata non la so fare) e di nuovo esco, di nuovo
prendo la planata facilmente... mi giro e vedo sopravento un'altra vela,
sarà una 7, il tipo non plana ancora... sotto all'isola il vento si è
fatto più forte, le ciglia bianche sono diventate ochette, l'onda inizia
a formarsi, la 10 è pienissima, la planata si fà rodeo, la tavola salta
da una cresta all'altra, il collega di uscita ora plana pure lui...
cerco di risalire il vento, ma che succede, la poppa mi scivola
sottovento come uno straccio bagnato, perdo la planata, cado... di
nuovo recupero... si, il vento è decisamente più forte, riesco a
riprendere la vela, ritorno verso terra, ora non taglio più le creste ma
viaggio quasi parallelo all'onda, salendo e scendendo dolcemente, con
una planata morbida e sensuale... sottocosta ancora gente in mare, mi
tengo fuori, viro verso il largo ma il vento è ora troppo, la tavola si
mette all'orza senza che riesca a fare nulla per evitarlo, bolino contro
la mia volontà, senza planare, non riesco a buttarmi al lasco, il
braccio destro che fatica a contrastare la pressione della vela...
un'onda più grossa interviene in questa lotta, facendomi cadere...
risalgo, smoccolo diversi minuti per riprendere la vela, il vento me la
tiene schiacciata e devo buttarmi in acqua tre/quattro volte per
rimettermi in posizione ,ma quando riesco a cavarla fuori, o l'onda mi
fa cadere, o il vento me la gira dall'altra parte, facendomi ripetere
tutto da capo... finalmente riparto, atterro, tiro ancora di
caricabasso, sperando di riuscire a rendere la vela più leggera... la
balumina sbatacchia fino a sopra il boma, torno in acqua, ma la
situazione non è migliore, anzi la vela sprofilata è ancora peggio...
faccio due bordi in qualche modo, poi vedo uno strano gomito sulla
seconda stecca sopra al boma.. cavolo, eccola li la gufata, stecca rotta
sul conetto... intanto mi accorgo che la buriana sembra essere passata,
ora non riesco a prendere la planata ma la tavola è tornata ad
obbedirmi... di nuovo verso riva, la spiaggia si è intanto svuotata, il
sole non riverbera più sull'acqua, e vedo dove sto andando... rilascio
un po il caricabasso, la vela riprende il profilo corretto... torno in
acqua, si, sono stanco, ma il vento ora è di nuovo quello ideale,
infatti parto in planata subito, esco e rientro sempre planando, diverse
volte, non faccio bordi lunghissimi, perchè non vorrei trovarmi a piedi
in mezzo al mare con la sera che avanza... vado e vengo, il vento sempre
li, bello, pieno, costante, sembra disegnato per la mia vela e le mie
capacità... provo a chiudere di più la vela sulla tavola, accelero
ancora, mi sembra di sognare... provo a risalire il vento, ad un certo
punto nuovamente la tavola scivola lateralmente sull'acqua, la
controllo, non perdo la planata, continuo... su e giu su e giu...
entrano in mare due moto d'acqua, un pescatore sta gettando le reti dal
suo gozzo, sui moletti i pescatori serali con la canna mi guardano
storto, ma chissene, e quando mi ricapita... ancora, e ancora...
l'orologio è a casa... chissà che ore sono... adesso sono veramente
scoppiato, il pescatore ha mollato una rete proprio sulla mia
traiettoria di rientro... torno a riva bordeggiando tranquillo,
aspettandomi di incocciare nella rete... no, passo i gavitelli senza
fare la fine del pesce... continuo a bordeggiare di bolina, arrivo a
terra, disarmo... cavolo, non bevo niente dalle due, la bocca è
impastata, la lingua insensibile... recupero l'auto, parcheggiata
trecento metri piu in la, mi sembrava più vicina prima... i turisti che
iniziano a fare la passeggiata serale mi guardano come se fossi pazzo,
gocciolante e con strani oggetti indosso, che cammino a piedi nudi sul
marciapiede ed entro in auto... al baretto prendo qualcosa da bere,
recupero il cell, cavolo, sono le nove e mezza... sono arrivato sulla
passeggiata che erano le cinque meno un quarto... rassicuro mia moglie,
che avevo avvertito con un sms del tipo "sono ad albenga per lavoro,
finito ora. vento esco qui spengo ciao", sulla mia esistenza in vita e
sull'essere definitivamente in terraferma.
Torno a casa, la radio passa il Liga con "Certe notti", eccheè?!?!...
scarico, sciacquo tutto usando la piscina gonfiabile dei bimbi come
lavatoio... anche la prolunga ha ceduto, l'anello di blocco in plasica
si è spezzato, ed il bicchiere è incastrato in posizione dai suoi
resti... pazienza, ci penserò... domani il LAMMA prevede cippa, e
comunque ho già un lavoro nel pomeriggio, quando esco mi cucco di certo
la coda dei turisti del weekend, sabato e domenica impossibile entrare
in acqua, non sai più dove parcheggiare... e d'altronde, per recuperare
le forze consumate, mi ci vogliono due giorni di riposo... ma ho gli
occhi pieni di mare, le mani piene di vento, il cuore pieno di gioia, la
mente dinuovo in pace... grazie papà.